La statuina raffigura San Giodoco vestito da pellegrino. Sopra la veste di crine indossa una pellegrina rossa con fodera blu, la cui metà sinistra è gettata indietro sula spalla; al di sotto, protetta dal manto, si vede la scarsella di pelle nera. Nella mano destra reggeva un tempo il bordone del pellegrino, nella sinistra una corona, allusione al suo rifiuto della successione al trono. Sulla tesa del cappello è fissata una conchiglia di pellegrinaggio, che in questo caso non si riferisce a un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, ma funge da emblema del pellegrino in generale.

San Giodoco era originario della Bretagna, dove si suppone fosse nato nel VII secolo come figlio del re bretone Giudicaele. Decise di cambiare vita rinunciando all’eredità paterna e fu ordinato sacerdote. Dapprima servì come cappellano il duca di Ponthieu Haymon; a Runiac fondò un eremo, da cui nacque l’abbazia benedettina di Saint-Josse-sur-Mer. Negli ultimi anni della sua vita andò in pellegrinaggio a Roma. Giodoco morì intorno al 670 a Runiac. A San Giodoco erano dedicate diverse chiese sulla via del Brennero: San Giodoco al Brennero, la chiesa di Ponte Gardena, la cappella di Giodoco presso il convento francescano di Bolzano e una cappella a Ora. Nella cappella di San Giovanni della cattedrale di Bressanone figurava accanto a San Biagio sull’altare laterale sinistro. Nel messale più antico di Castel Tirolo sono incluse preghiere speciali per la festa del santo pellegrino. Il culto del santo si affermò soprattutto negli ospizi per malati lungo le vie di pellegrinaggio europee. Gli elementi stilistici della scultura alludono alla metà del Quattrocento.