Leo Sebastian Humer (1896–1965). La riscoperta di uno sconosciuto.
13.03.2009 – 17.05.2009
Per la prima volta nello scenario di Castel Tirolo viene presentata una selezione di ritratti realizzati da Leo Sebastian Humer, artista ingiustamente caduto nell’oblio. Uno dei più importanti rappresentanti della nuova oggettività nell’Alto Adige degli anni Venti, Humer è capace di sorprendere per la sua ecletticità.
Nato a Bressanone, Leo Sebastian Humer ha trascorso in Alto Adige e in Tirolo la sua infanzia e gioventù. Concluso il servizio di leva, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. Tra i suoi compagni di studio si annovera anche il pittore e architetto Wilhelm Nicolaus Prachensky, grazie al quale ha intrattenuto fervidi rapporti con la scena artistica contemporanea tirolese. Gli anni tra il 1923 e il 1925 sono caratterizzati dalla frequentazione del suo amico Robert du Parc in Alto Adige, a Castel Rubein a Maia Alta, e dalla sua cerchia di amici artisti, anni che vedono Humer parte attiva nella fase di rinnovamento e riorientamento della scena culturale tirolese. La sua ritrattistica si concentra prevalentemente sulla rappresentazione di esponenti locali ed internazionali della scena culturale e politica; dipinge personaggi quali Erich Amonn, Lothar Christanell, Alfred Eccher-Eccho e Hubert Mumelter, ma anche Sent M’Ahesa, Cilly Aussem, Hugo Becker, Waldemar Bonsels e Joachim Ringelnatz. I ritratti femminili nello stile della “nuova oggettività”, i ritratti di bambini e gli espressivi ritratti maschili in mostra saranno affiancati da documenti d’archivio, articoli di giornali contemporanei all’attività dell’artista ed altre rarità provenienti da collezioni private. Questo binomio tra materiale documentario e ritratti del periodo “sudtirolese di Humer” illustrano diversi aspetti e sfaccettature degli anni Venti e raccontano di personalità importanti del recente passato altoatesino.