L’ordinamento delle fiere di Bolzano dell’imperatore Carlo VI
“Diploma de clementissimi privileggi, da sua sac. Cesarea, e catholica maesta Carlo Sesto &c.&c. concessi alle fiere di Bolzano, con suoi capitoli, regole, et ordini. Clementissimamente confirmati, ampliati & accresciuti. Da essere inuiolabilmente osseruati. In Bolzano, per Michele Gassmayr, Stampatore della Città, 1719” Imperatore Carlo VI, stampa Michael Gaßmayr, Bolzano 1719
L’ordinamento delle fiere di Bolzano dell’imperatore Carlo VI confermava ed estendeva privilegi più antichi, in ultima analisi risalenti al Medioevo. Bolzano era teatro di quattro fiere annuali che si tenevano il primo giorno lavorativo che seguiva la terza domenica di Quaresima, dopo la festa del Corpus Domini, il giorno di San Bartolomeo (9 settembre) e il giorno di Sant’Andrea (1° dicembre).
I 53 capitoli affrontano non soltanto la data d’inizio, la durata e i privilegi delle fiere, ma anche i metodi di pagamento, il trattamento delle cambiali, i debiti e i fallimenti. Inoltre c’erano disposizioni sull’elezione e la composizione del Magistrato mercantile, autorità che consisteva in due istanze, ciascuna formata da un console e due consiglieri. Se il console di prima istanza era tedesco i consiglieri dovevano essere italiani e doveva essere italiano anche il console di seconda istanza, mentre i suoi consiglieri dovevano essere di lingua tedesca.
Il Magistrato mercantile aveva potere giudiziario sulle transazioni che avvenivano alle fiere e sui mercanti coinvolti, laddove aveva facoltà di chiedere aiuto ai magistrati di campagna e di città.
I testi erano scritti in tedesco e in italiano in modo da poter essere compresi dai mercanti sia provenienti dall’Italia che dalle regioni meridionali della Germania. Grazie alla stampa, gli statuti potevano essere divulgati rapidamente.